La dea, venerata dagli Asili Ciprioti nella regione Asilia ed in particolar modo
nel santuraio di Cupra Marittima al monte d'Agnesia, ha un nome indiscutibile: dea Cupra.
La letteratura e l'epigrafia lo attestano in manier ainequivocabile ed assoluta.
Strabone parla del Cuprae fanum; il poeta Silio Italico canta gli altaria Cuprae;
una lapide del periodo romano testifica la restaurazione del tempio deae Cuprae per munificenza dell'imperatore Adriano.
Circa l'origine del culto e l'identificazione teogonica, le opinioni si dividono in opposti campi.
Non è valida la distinzione tra divinità di un popolo residenziale e divinità importata o recata da un popolo nella sua migrazione.
Tutti i popoli infatti, prima o poi, sono stati migratori nella penisola italiana.
Valida invece riteniamo la distinzione tra culto proprio di un popolo, ovunque emigrato, e culto recepito da influssi esterni di altre popolazioni.
La dea Cupra è una divinità che trova le sue radici nelle interne ed antiche tradizioni di quel popolo, immigrato in una determinata epoca e divenuto indigeno per la plurisecolare permanenza.
Dal volume "Cupra" di Padre Faustino Mostardi