Cupra Marittima rappresenta un caso unico tra i centri compositi della costa marchigiana,
per la mancanza di sovrapposizioni tra gli insediamenti preistorico, romano, medievale, moderno e contemporaneo.
Ogni zona testimonia per diversi secoli una civiltà e una presenza specifica.
La parte moderna (Cupra Marittima) è distesa lungo il mare; quella medievale (il castello di Marano e S.Andrea) su due colli sovrastanti e quella romana (Cupra Maritima) è posta a circa 1500 metri a nord dell'attuale centro.
La località di Cupra Marittima è stata costantemente ricordata nelle antiche carte geografiche, testimoniando così la grande importanza che questo centro ha avuto nella storia d'Italia ma anche in quella del Mediterraneo.
Il territorio cuprense ha restituito negli anni 1911-12 una serie di necropoli con ricchi corredi funebri, distribuiti in vari musei d'Italia tra cui i principali: Museo Nazionale di Ancona, Museo Preistorico ed etnografico Pigorini.
In genere il corredo tombale presenta una serie di oggetti come ornamenti (fibule, armille, pendagli ecc.), armi, materiale vascolare sia locale che d'importazione.
La divinità più conosciuta dell'Olimpo piceno è la Dea Cupra, che dovrebbe essere l'espressione locale "picena" della Dea Madre, il cui culto era diffuso in tutto il bacino del Mediterraneo.
Cupra si affiancherebbe così alla fenicia Astarte, alla greca Afrodite, alla latina Venere.
Di questa città hanno riferito illustri autori del passato: Strabone, Plinio Seniore, Pomponio Mela, Silio Italico, Frontino, Tolomeo.
Del centro romano sono ancora visibili i resti delle mura urbane di difesa, il fronte ovest del Foro composto da due archi onorari e il podio del "Capitolium" un mausoleo lungo la via extraurbana, i muraglioni detti di "Mignini", le cisterne detti i "Bagni di Nerone", il ninfeo affrescato della villa marittima.
La religione cristiana è attestata solo nel IV e V secolo d.C. con il culto di San Basso, vescovo di Nizza e martire, un Santo la cui diffusione riguarderà l'intero Adriatico, da Venezia a Termoli.
'intero Adriatico, da Venezia a Termoli. La popolazione della Cupra romana si spostò sul colle ancora oggi detto Marano, dove nacque un borgo medievale; furono abitati anche a sud di Marano il colle di S. Andrea e a nord il colle Boccabianca.
Una parte della popolazione penetrò all'interno delle vallate, risalendo altri colli e dando vita a località medievali quali Massignano, Ripatransone, Cossignano, Montefiore dell'Aso, Carassai, Campofilone. Uno dei più significativi monumenti sopravvisuti alle numerose vicende di Marano, è la chiesa di S. Maria in Castello, prima parrocchia di Castel Marano. Altro monumento superstite è il palazzo Francesco Sforza.
Cupra Marittima, fu in più occasioni duramente saccheggiata fino ad essere completamente distrutta nel IX secolo, subendo la dominazione dei Bizantini prima, dei Longobardi e dei Franchi poi ed infine degli Arabi.
La popolazione si spostò sopra i colli fondando vari castelli tra cui S.Andrea, Marano e Boccabianca.
Accanto a questo, che utilizzava bastimenti (trabaccoli) ne esisteva uno, peschereccio, con lancette e sciabiche.
In merito ai trabaccoli, alla fine del 1800, in Cupra Marittima erano attivi: il San Basso, il San Giuseppe, la Santa Maria, la Flora.
Ogni zona testimonia per diversi secoli una civiltà e una presenza specifica.
La parte moderna (Cupra Marittima) è distesa lungo il mare; quella medievale (il castello di Marano e S.Andrea) su due colli sovrastanti e quella romana (Cupra Maritima) è posta a circa 1500 metri a nord dell'attuale centro.
La località di Cupra Marittima è stata costantemente ricordata nelle antiche carte geografiche, testimoniando così la grande importanza che questo centro ha avuto nella storia d'Italia ma anche in quella del Mediterraneo.
PREISTORIA
Nei terrazzamenti fluviali a nord del fiume Menocchia e in genere sulle sommità; delle colline sono ubicati i giacimenti preistorici del Paleolitico, nonché gli insediamenti del Neolitico e dell'età del Bronzo.L'ETÀ DEL FERRO
L'età del Ferro (IX-V sec. a.C.) accoglie in sé una civiltà comunemente definita Picena.Il territorio cuprense ha restituito negli anni 1911-12 una serie di necropoli con ricchi corredi funebri, distribuiti in vari musei d'Italia tra cui i principali: Museo Nazionale di Ancona, Museo Preistorico ed etnografico Pigorini.
In genere il corredo tombale presenta una serie di oggetti come ornamenti (fibule, armille, pendagli ecc.), armi, materiale vascolare sia locale che d'importazione.
La divinità più conosciuta dell'Olimpo piceno è la Dea Cupra, che dovrebbe essere l'espressione locale "picena" della Dea Madre, il cui culto era diffuso in tutto il bacino del Mediterraneo.
Cupra si affiancherebbe così alla fenicia Astarte, alla greca Afrodite, alla latina Venere.
L'ETÀ ROMANA
Il centro romano di Cupra, sorgeva nella zona conosciuta fino a pochi anni fa come contrada La Civita.Di questa città hanno riferito illustri autori del passato: Strabone, Plinio Seniore, Pomponio Mela, Silio Italico, Frontino, Tolomeo.
Del centro romano sono ancora visibili i resti delle mura urbane di difesa, il fronte ovest del Foro composto da due archi onorari e il podio del "Capitolium" un mausoleo lungo la via extraurbana, i muraglioni detti di "Mignini", le cisterne detti i "Bagni di Nerone", il ninfeo affrescato della villa marittima.
MEDIOEVO
Caduto l'Impero Romano d'Occidente, i Barbari dal V secolo in poi, irrompendo nel Piceno, cancellarono tracce di arte e di civiltà.La religione cristiana è attestata solo nel IV e V secolo d.C. con il culto di San Basso, vescovo di Nizza e martire, un Santo la cui diffusione riguarderà l'intero Adriatico, da Venezia a Termoli.
'intero Adriatico, da Venezia a Termoli. La popolazione della Cupra romana si spostò sul colle ancora oggi detto Marano, dove nacque un borgo medievale; furono abitati anche a sud di Marano il colle di S. Andrea e a nord il colle Boccabianca.
Una parte della popolazione penetrò all'interno delle vallate, risalendo altri colli e dando vita a località medievali quali Massignano, Ripatransone, Cossignano, Montefiore dell'Aso, Carassai, Campofilone. Uno dei più significativi monumenti sopravvisuti alle numerose vicende di Marano, è la chiesa di S. Maria in Castello, prima parrocchia di Castel Marano. Altro monumento superstite è il palazzo Francesco Sforza.
Cupra Marittima, fu in più occasioni duramente saccheggiata fino ad essere completamente distrutta nel IX secolo, subendo la dominazione dei Bizantini prima, dei Longobardi e dei Franchi poi ed infine degli Arabi.
La popolazione si spostò sopra i colli fondando vari castelli tra cui S.Andrea, Marano e Boccabianca.
ERA MODERNA
Anche in epoche più recenti permane la tradizione del commercio marittimo.Accanto a questo, che utilizzava bastimenti (trabaccoli) ne esisteva uno, peschereccio, con lancette e sciabiche.
In merito ai trabaccoli, alla fine del 1800, in Cupra Marittima erano attivi: il San Basso, il San Giuseppe, la Santa Maria, la Flora.